mercoledì 23 maggio 2007

Recensione su "A cena con Lagazzi" maggio 2007 (MENTELOCALE.it)

A cena con Lagazzi:

Bandini

Ad Asti un ristorante che unisce la cultura piemontese alla curiosità per l'innovazione. Nel menù l'acciuga al verde e il tipico gallo

di Marco Lagazzi
19 MAGGIO 2007

Amico storico di mentelocale.it, Marco Lagazzi - già autore delle rubriche Incubi quotidiani e Zona Marginale - stimato psichiatra forense, nonché grande amante della vita e dei suoi piaceri, ha deciso di impugnare forchetta e coltello per darvi consigli e suggerimenti dai ristoranti di Genova e della Liguria, ma non solo. Buon appetito!


Locale
Mix tra classico e tendenza post - moderna anni cinquanta

Antipasti
Il Capitone e il tortino di asparagi alla fonduta

Primi
Tajarin al Coltello

Secondi
Gallo o Tenerone di Fassone

Dessert
Il Bunet con le nocciolone, fantastico!

Vini
Classici Arneis e vini monferrini

Qualità/prezzo
Ottima qualità e prezzi onestissimi, un bel binomio

Con chi e perché andarci
Un'ottima sosta ogni volta che si passa da Asti

Qualità dell'esperienza
Positiva, un bel timeout durante un viaggio

Rischio
Può essere quello, frequente in questo tipo di locali, di cristallizzarsi su una serie di idee, diventando ripetitivo. La varietà e la freschezza delle proposte, tuttavia, per ora lo esclude


C'è la trattoria da tre euro con l'antipasto di caviale. Oh yeah. Come no. E c'é il ristorante di tendenza con la carta delle salviettine da mani e quella delle carte igieniche appese al cesso. Oh yeah. Poi ci sono i ristoranti per persone normali, con un rapporto qualità/prezzo ancora eccezionale ed una propria specifica cultura, che nascono, vanno avanti, crescono e diventano un punto di riferimento nella loro città.
Il Bandini di Asti è un ottimo posto, che unisce una solida cultura piemontese ad una sana curiosità per l'innovazione, ma lo fa con un'attenzione tutta monferrina per la qualità, il portafoglio, e la solidità, che si estende fino al modo elegante ma non pretenzioso con cui le portate sono servite.

Il ristorante è vicino all'uscita di Asti Est e, dall'esterno, sembra il classico posto da strada statale, con un grande parcheggio sterrato. Prima di entrare si guardano le dimensioni del locale e si tira un sospiro di sollievo, perché è troppo piccolo per matrimoni, cresime e comunioni, quindi non si rischia di finire in una festa rurale etanolica. Poi non ci sono camere al piano superiore, quindi non si rischia neppure di pranzare in mezzo a signori attempati ed ucraine affamate, o segretarie imbronciate, in attesa di copule a conclusione precoce.
Nella saletta principale troneggia una bellissima Guzzi d'antan e l'arredamento è minimalista ed elegante. La toilette è grande e pulitissima, e già questo dispone positivamente il visitatore.

Poi, tanto per cominciare bene, ci si sparano l'acciuga al verde ed il Capitone con zucchine in carpione, e si inizia a capire che sarà il caso di memorizzare il posto sul navigatore. Dopodiché si va in crisi, perché verrebbe voglia di assaggiare l'intera lista: il classico vitello tonnato, il Fassone marinato al sale grosso, gli agnolotti, il Plin di Seirass a boragine e timo, il gallo (ricetta astigiana classica, ottimamente interpretata), l'agnello cotto rosa alle erbe, o il baccalà al verde. Poi ci sono i dolci, tutti artigianali, doverosamente centrati sulla nocciola e sulle sue espressioni più libidinose.
I vini sono onesti, senza cercare bottiglie strampalate, coerentemente con il target del locale, e si resta piacevolmente stupiti dal prezzo. Da segnalare, infine, l'onestà intellettuale del sito del locale, che propone un menù dettagliato ed una scelta dei vini, con la puntuale indicazione, aggiornata, dei prezzi. Una bella idea che meriterebbe di essere maggiormente diffusa.

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